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DISTURBI D'ANSIA

L’ ansia è un’emozione che proviamo tutti quando una situazione viene percepita come pericolosa.

A volte però diventa eccessiva e sproporzionata rispetto alle situazioni. In questo caso siamo di fronte ad un disturbo d’ansia, che può complicare notevolmente la vita di una persona.

 

E’ stato stimato che un soggetto su cinque va incontro ad un qualche disturbo d’ansia nell’arco della propria vita.

L’ansia si manifesta generalmente con l’aumento della frequenza del respiro e del battito cardiaco. Alcune persone possono vivere esperienze di ansia e stress particolarmente intense che possono sfociare in veri e propri attacchi di panico (se vuoi saperne di più clicca qui).


Tra i disturbi d’ansia rientrano:

  • attacchi di panico

  • ipocondria

  • fobie specifiche

  • disturbo d’ansia generalizzato

  • fobia sociale

Come si curano i disturbi d'ansia ?

La Psicoterapia Cognitiva Comportamentale è attualmente considerato dalle linee guida internazionali il trattamento di prima scelta per la cura dei disturbi d’ansia.
 

La Terapia Cognitivo Comportamentale per l’ansia mira a eliminare i timori esagerati e i comportamenti di controllo ed evitamento che mantengono tali disturbi con l’obiettivo di riacquistare un senso di sicurezza e di confidenza nelle attività della vita quotidiana.
Per raggiungere tale obiettivo, la psicoterapia si serve di:

  • Interventi psicoeducativi – al paziente vengono fornite nuove modalità di lettura dell’ansia;
     

  • Tecniche di esposizione – si stabiliscono con il paziente graduali step per affrontare l’evento o le situazioni che provocano ansia, in modo da confrontarsi con le paure temute in diversi contesti, solitamente da quello meno fastidioso al più spaventoso;
     

  • Eliminazione dei comportamenti di controllo – che sono tutte le azioni messe in atto per prevenire l’evento temuto (ad esempio: evitare di andare in certi luoghi, di trovarsi in determinate situazioni);
     

  • Ristrutturazione cognitiva – si identificano e discutono i pensieri che mantengono la sintomatologia ansiosa, ad esempio le convinzioni di pericolo o la tendenza a catastrofizzare un evento spiacevole.
     

L’uso di psicofarmaci può sostenere l’efficacia dell’intervento terapeutico ma non sostituirlo.

In genere il solo trattamento farmacologico non risulta efficace, in quanto all’interruzione della farmacoterapia, la sintomatologia ansiosa si ripresenta. I farmaci, infatti, in tempi relativamente brevi riducono l’intensità dei sintomi che caratterizzano il disturbo, ma non risolvono le cause alla base del disturbo; in sostanza sarebbe come curare un forte mal di schiena facendo uso esclusivo di antidolorifici: è probabile che, dopo qualche tempo, il dolore si ripresenti, se non si agisce anche su ciò che lo ha provocato.

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